Arcore elezioni: lite in Forza Italia

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Elena Centemero, il gesto poco onorevole e la chiusura della sede di Forza Italia per ripicca

Arcore elezioni, tensione alle stelle in Forza Italia a poche ore dall’apertura delle urne. Non tanto per l’esito del voto di domenica o per il confronto con i candidati rivali. Cose normali in un partito normale. Ma per il nervosismo, ormai incontenibile, di uno dei suoi deputati: Elena centemero. Anche in questo caso più Centimetro che centemero. A cinque giorni dal voto l’abbraccio elettorale tra il candidato sindaco azzurro Cristiano Puglisi e l’onorevole (malgrado noi) Elena Centemero ha rischiato di rivelarsi “mortale” per il primo. Visto le sceneggiate di cui è stata protagonista la seconda. All’inizio la mancata stretta di mano tra l’onorevole centemero e l’incolpevole senatore Andrea Mandelli che allunga il braccio alla collega e si sente gelare davanti a tutti per il rifiuto palese condito da parole. Uno sgarbo gratuito per uno (il senatore) reo di essere venuto a supportare il candidato del suo partito la sera della chiusura della campagna elettorale. Poi, qualche ora dopo, quando l’episodio di maleducazione sembrava sopito grazie all’intervento del vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, l’onorevole (sempre lei) ha calato l’asso di briscola. Una serie di telefonate fatte dall’onorevole centemero ai candidati in lista per ritirare il materiale nella sede. Causa la chiusura immediata della sede stessa di Forza Italia come ritorsione per la presenza del rivale di partito (Mandelli) alla “sua” manifestazione. Una ripicca perché, come ha più volte sottolineato l’onorevole, Arcore è: cosa sua. Ma andiamo con ordine.

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L’onorevole e neo preside Elena Centemero tra il diavolo (Massimo Ponzoni) e l’acqua Santa (don Antonio Mazzi) ad una festa Pdl quando Ponzoni pagava

 

Arcore elezioni: la mancata stretta di mano

La Madonna pellegrina al secolo Elena centemero (per diverse volte ho digitato maiuscolo il cognome e il computer si è rifiutato di obbedire. Ora l’ho accontentato e me ne sono fatto una ragione…) l’ha combinata grossa. Chiusura della campagna elettorale per il candidato sindaco Cristiano Puglisi. Martedì come tanti. Non molta gente in sala, ma di questi tempi e con tali chiari di luna c’è solo da ringraziare. Son finiti tempi delle chiusure in piazza. Soprattutto son finiti i soldi per Forza Italia. Tutto fila liscio per una competizione “tranquilla” dove Puglisi è riuscito a difendersi bene nonostante tutto. Oserei dire nonostante lei. Un mese vissuto “pericolosamente” accanto all’onorevole centemero che si è accollata onore ed onori della gestione della campagna elettorale nella città dove abita Silvio Berlusconi. Tutto liscio sino all’arrivo trafelato del senatore di Forza Italia Andrea Mandelli. Quest’ultimo “reo” di voler dare il proprio apporto con la sua presenza ad una competizione difficile. L’ingresso in sala mentre stava parlando Fabrizio Sala (scusate il gioco di parole, ma non ho trovato altro modo di descrivere la stanza dove è avvenuta la riunione…) non è stato dei più edificanti per lui. Avvicinatosi al palco per salutare i presenti al tavolo e scusarsi per il ritardo, non è stato trattato come suo pari. Sicuramente in maniera maleducata. L’onorevole centemero visto l’ingresso del senatore (sarà uno dei rivali in lista alle prossime elezioni politiche ndr) ha non solo fatto subito una faccia scura, ma mentre da parte del senatore le veniva offerta la mano in segno di saluto, ha chiosato il gesto di rifiuto con un sonoro: “a te la mano non la stringo”. Mandelli che è non solo un signore, ma pure farmacista ed è abituato alle supposte, ha glissato cercando di minimizzare. Ma niente da fare. L’onorevole ha insistito tutta sera nel commentare la sua presenza “poco gradita” a lei che a Monza si è fatta mai vedere per non rompere gli equilibri interni. Lui (il senatore) aveva fatto uno sgarbo a venire ad Arcore. E pensare che stanno nello stesso partito.

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Ignazio La Russa e l’onorevole di Forza Italia in campagna elettorale

Arcore elezioni: la chiusura della sede

Se l’episodio della mancata stretta di mano avrebbe potuto essere confinato nella maleducazione, grazie ai buoni uffici di Fabrizio Sala e alla pazienza di Mandelli sembrava infatti che la tensione si fosse risolta, non è stato così per quello che è accaduto la mattina dopo. Alcuni candidati in lista per un posto al consiglio comunale di Arcore hanno ricevuto una telefonata dai toni perentori e duri (noi che onorevoli non siamo diremmo incazzati) da parte dell’onorevole Centemero. Si intimava loro di venire entro mezzogiorno a ritirare le proprie cose dalla sede di Forza Italia ad Arcore. “Pago io le spese e quindi decido io, chiudo la sede da subito, Mandelli (il senatore ndr) non doveva venire nella mia città”. E quando ormai l’incazzatura, questa volta dei candidati consiglieri azzurri nei confronti dell’onorevole centemero era ormai alle stelle, è dovuto intervenire una seconda volta Fabrizio Sala nelle vesti poco istituzionali, ma a lui consone, di pompiere. Telefonate una dopo l’altra. Chilometri di parole per calmare l’onorevole inferocita a cui la notte non aveva evidentemente portato consiglio. Alla fine son quasi riusciti a convincerla. A stare calma almeno sino a lunedì. Cristiano Puglisi, il candidato sindaco che dell’onorevole centemero quando lavorata come insegnante è stato alunno, non deve temere. E’ fortunato. Se dovesse perdere il 19 giugno avrà una certezza. Sapere il nome e cognome del responsabile della sconfitta. Del resto Arcore, come dice l’onorevole, è cosa sua…

Marco Pirola

 

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