Appalti sospetti all’ospedale di Vimercate

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Appalti sospetti all’ospedale di Vimercate

Appalti sospetti. Dopo gli arresti e lo scandalo degli scorsi giorni arrivano altre due denunce. Affari sporchi, ma non è un film. Prende sempre più corpo un sistema corrotto che non si limitava al business delle cure odontoiatriche che ha portato in carcere Fabio Rizzi, leghista, braccio destro del governatore della Lombardia Roberto Maroni. Giovanna Ceribelli, il revisore dei conti autrice dell’esposto alla Procura di Monza che ha fatto scoppiare lo scandalo della Sanità lombarda malata di tangenti, ha segnalato ai giudici anche altri appalti sospetti.

APPALTI SOSPETTI VIMERCATE – La commercialista di Caprino Bergamasco, con il pallino della trasparenza, ha nuovamente messo nero su bianco tutte le irregolarità nei verbali del collegio sindacale e ha presentato una nuova denuncia alla magistratura. Nel mirino l’ospedale di Vimercate, già travolto dall’inchiesta Smile. I nomi dei funzionari che emergono sono conosciuti: Cristina Clementi e Annamaria Gorini (la prima è indagata, l’altra ai domiciliari). Gli appalti sospetti risalgono al 21 ottobre e al 15 novembre dello scorso anno. Si sospettano favoreggiamenti alle società di Paola Canegrati, la “reginetta” delle cure odontoiatriche che in oltre 10 anni in Lombardia è riuscita ad assicurarsi un giro d’affari di 450 milioni di euro. Affari sporchi avuti con le tangenti.

APPALTI SOSPETTI NON SOLO DENTIERE –  Riguardano riabilitazione e al reclutamento di infermieri. Gli appalti sospetti considerati illegittimi sono due. Il primo è l’appalto sul servizio di riabilitazione. Oltre 17 milioni di euro per 9 anni. Lo vince la Salus, che ha come legale rappresentante proprio Maria Paola Canegrati. Quando il 26 ottobre 2010, l’azienda si presenta alla gara, non esiste in quanto non ancora costituita. “La Salus services srl — scrive Ceribelli — verrà costituita solo il 3 novembre 2010”. Gli altri partecipanti sono la cooperativa Pangea, che ha pure lei come legale rappresentante Canegrati e la Pessina costruzioni. Ma nessuna delle due presenterà, poi, l’offerta. Entrambe le società hanno preferito mettersi al lavoro per la Salus. Una società del resto faceva già capo alla Canegrati, l’altra, la Pessina costruzioni, “acquisiva il 50% delle quote della società. La Pangea presta i propri requisiti tecnici ed economici alla Salus – si legge nelle carte finite in Procura a Monza – Ma se si verifica quali caratteristiche vengono chieste dal bando di gara la Pangea non li possiede. Eppure sono requisiti importanti. Non mancano i danni per i pazienti ignari. La gara prevede la costruzione di un fabbricato da 4 milioni di euro: “A tutt’oggi risulta inutilizzabile in quanto non ha ottenuto le necessarie autorizzazioni dell’Asl per difformità di alcune parti». Le conclusioni di Ceribelli sono nette: «È riscontrabile dai fatti e dagli atti che l’ospedale di Vimercate non ha effettuato i controlli dovuti sull’appalto. (…) La presente relazione deve essere inviata alla Procura”.

APPALTI SOSPETTI GLI INFERMIERI – Quella che riguarda il reclutamento di nuovi infermieri per 8 milioni e 520 mila euro in tre anni. L’appalto viene assegnato alla cdm cooperativa monzese attualmente con sede a Como e alla Pangea. Legale rappresentante anche stavolta Paola Canegrati. Subito dopo l’assegnazione la cifra viene ritoccata all’insù del 20% per un totale di 1,7 milioni di euro. “Un incremento illegittimo – sottolinea il revisore dei conti – perché chiesto prima dell’inizio della prestazione”.

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