Vandali crudeli scatenati a Monza
Tutto comincia la mattina di domenica 12 Aprile quando i volontari dell’ENPA di Monza ricevono una segnalazione su di una “rondine” caduta tra le bancarelle nelle centralissima Piazza Carrobiolo. Recuperata da una volontaria era stata portata in canile. Il rondone adulto aveva quasi tutta la lunghezza delle timoniere e la punta più esterna delle remiganti primarie imbrattate, come se fosse stato immerso nella colla trasparente.
I SOSPETTI – La cosa è sembrata subito strana alla volontaria ed esperta di selvatici, dal momento che questa specie di uccelli, avendo il femore direttamente collegato alla zampa, non tocca mai il suolo in tutta la sua vita perché non riuscirebbe più a involarsi da terra. Per questo motivo trascorre gran parte del tempo in aria dove caccia insetti alati, si accoppia e, addirittura, dorme. Forse non tutti lo sanno ma quegli uccelli che vediamo volteggiare in gruppo nei nostri cieli producendo stridenti grida da maggio a metà luglio, sono proprio i rondoni. L’unico momento in cui il rondone si posa è quello della nidificazione, ma in siti molto alti. Il rondone è molto comune in città con centri storici ricchi di cavità, campanili, torri, che nel centro di Monza non mancano. Nei tetti del palazzo del Comune e nel vicino Arengario, ad esempio, ci sono moltissime postazioni in cui nidificano.
LA CERTEZZA – Il rondone recuperato, per essere rimasto invischiato in quel modo, non poteva che essersi poggiato in un punto dove qualcuno deve aver deliberatamente posizionato della colla (forse per catturare piccioni o topi?) oppure deve aver dimenticato del materiale adesivo di tipo edilizio.
IL SECONDO RITROVAMENTO – Il giovedì successivo veniva rinvenuto, sempre a terra in piazza Carrobiolo a monza, un secondo esemplare. Nessun aiuto per avere maggior informazioni arriva dai frati del convento Carrobiolo né dai negozianti della zona e il brutto è che gli episodi si susseguono con drammatica insistenza. Un rondone è recuperato il 19 aprile, un altro il 19 maggio, entrambi in via Frisi, l’ultimo la mattina del 29 maggio in piazza Carrobiolo. Sarà un caso, ma nel pomeriggio della stessa giornata è stato recuperato pure un piccione in via San Gottardo nelle stesse condizioni.
IL SALVATAGGIO – Fortunatamente, usando cenere, sapone sgrassante e olio di gomito, nel giro di una settimana i rondoni sono stati ripuliti perfettamente e sono tornati a volare. Ma lo stress cui sono stati sottoposti è tanto, senza contare che probabilmente torneranno a posarsi nello stesso posto dove sono rimasti incollati. Bisogna poi pensare anche a quanti non cadono a terra e non possono contare sull’aiuto di nessuno, rimanendo magari incollati sui tetti e destinati a morire di fame e di sete, ai nidiacei che presto nasceranno e dovranno convivere con questo pericolo e a tutti gli animali che rimarranno vittime di questa trappola, voluta oppure no, ma comunque dagli effetti disastrosi.
L’APPELLO – L’area sembrerebbe circoscritta alle zone di via Frisi / Piazza Carrobiolo / via Carlo Alberto nel centro storico di Monza. Purtroppo non si hanno ulteriori indizi. Proprio per questo, senza però creare un clima da caccia alle streghe, l’Enpa lancia un appello chiedendo la collaborazione di tutti i cittadini monzesi: chi si è accorto che è stata lasciata in giro della colla di tipo edilizio o, peggio, sa che qualcuno la sta mettendo deliberatamente, può scrivere a selvatici@enpamonza.it.