Declassata l’Agenzia delle Entrate di Monza
Monza e la Brianza declassata anche nelle tasse. Un autentico terremoto all’Agenzia delle Entrate di Monza retrocessa come la squadra di calcio del Monza e gli industriali piegati a Milano. Da nove dirigenti ad uno solo. E in arrivo una valanga di ricorsi sulle tasse. Trattandosi di tasse ed affini uno potrebbe anche sorridere e magari fare un gestaccio, ma quallo che è successo a Monza ha dell’incredibile.
IL FATTO – In base ad una sentenza della Corte Costituzionale dei nove dirigenti presenti a Monza e Brianza né è rimasto uno solo. Il direttore provinciale. Un solo dirigente che in pratica dirige se stesso. Gli altri otto dirigenti che erano operativi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate, si sono ritrovati improvvisamente “retrocessi”.
LA SENTENZA – L’effetto è stato innescato da un pronunciamento dei giudici della Corte Costituzionale (sentenza numero 37 del 25 febbraio 2015) che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 8 comma 24 del Decreto Legge 2 marzo 2012, numero 16. Tradotto in codice binario: sono diventate illegittime tutte le nomine dirigenziali effettuate senza regolare concorso. La sentenza riguarda a livello nazionale, 800 funzionari incaricati di funzioni dirigenziali. A Milano i dirigenti rimasti in servizio sono quattro.
GLI EFFETTI – Il contraccolpo riguarderà controlli e verifiche sulle tasse. La paralisi è finora costata un miliardo e mezzo di euro in termini di minori incassi legati alla lotta all’evasione fiscale. E poi ci sono i ritardi per i rimborsi dell’Iva. Senza contare le valanghe di ricorsi per gli atti firmati dai dirigenti dichiarati decaduti da questa sentenza. I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate in Italia sono poco meno di 40.000. La struttura di Monza e Brianza è formata da tre sedi territoriali. Monza: via Passerini (dove c’è anche la direzione provinciale e in via Ticino l’Ufficio controlli) e le sedi di Desio e Vimercate. I dipendenti in Brianza sono circa 300.
