Mancano i soldi per il Gran premio e il ras dell’Automobile Club Italia inizia a piangere
Aci Italia mette le mani avanti. L’edizione 2019 del Gp di Formula 1 a Monza costa. E questo non è una novità. Lo sapevamo. “Ci verrà a costare 24 milioni di dollari. Una cifra molto pesante. Un fatto deve essere chiaro a tutti. Non sono disposto a mettere a rischio la sostenibilità del bilancio dell’Aci per coprire i costi del GP d’Italia”. Così parlò sua eccellenza Angelo Sticchi Damiani. Sì. Lui. Il vero proprietario del circuito di Monza. Come dicono in Brianza, quello che ha “cacciato” i soldi per l’ultimo rinnovo che scade l’anno prossimo. “Rinnovo? Siamo molto lontani! Certamente non è un bel segnale, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di allargare l’offerta, sperando di convogliare più appassionati verso Monza”.
Aci Italia dai motori alle mummie egizie
“Quest’anno pensiamo di legarci a Torino. Dopo l’esperimento di Venezia dello scorso anno. Cerchiamo una sinergia con la Capitale dell’Auto che offre un meraviglioso Museo dell’Automobile. Torino non ha solo un legame stretto con il mondo dell’auto, ma è in grado di offrire altre importanti opportunità di visita come il Museo Egizio o il Museo Nazionale del Cinema”. Si potrebbe pensare di offrire un pacchetto turistico dedicato che includerebbe la visita di Torino con il GP d’Italia. Se ci fossero le condizioni, si potrebbe pensare di ospitare i turisti nel capoluogo piemontese e poi trasferirli a Monza con un Frecciarossa e delle navette dedicate”.
Aci Italia: dal circuito mussale ai tortellini
“Nel 2020 ci piacerebbe puntare su Modena con qualcosa di anche più strutturato. Il concetto, insomma, è di guardare anche alle regioni limitrofe alla Lombardia cercando di valorizzare le opportunità che Piemonte, Emilia Romagna e Veneto sarebbero in grado di garantire. Ci stiamo lavorando. Vedremo…”.Detto, fatto e sottoscritto. Parola del nostro caro Angelo…
Marco Pirola