Sias chiusa entro anno e due nuove società per gestire la pista monzese
Aci Italia vuole mettere le mani sull’autodromo di Monza. Una manovra che arriva da lontano. Da Roma. Le grandi manovre sul rinnovo del contratto con Bernie Ecclestone passano attraverso una guerra di potere. L’obiettivo di Aci Italia (unica che possiede il marchio Gran Premio d’Italia) è quello di entrare pesantemente nell’azionariato di Sias, la società che ha in gestione la pista di Formula 1 più famosa al mondo e che è controllata attualmente da Aci Milano. Subito con il 25% delle azioni per arrivare, dopo il Gran Premio di quest’anno, al 51%. Ma non finisce qui.
Aci Italia: le grandi manovre alle spalle di Monza
Entro la fine dell’anno Aci Italia vuole prendere il controllo di Sias e spezzarla in due società. La prima che si occupi direttamente ed esclusivamente di Formula 1, la seconda del resto della attività durante l’anno. Eventi e concerti compresi. Il concertone di Luciano Ligabue a settembre, è la prova generale. Fare di Sias uno spezzatino è un obiettivo che consentirebbe di licenziare tutti i dipendenti assunti e ridurre il personale alle dipendenze delle nuove società. Risparmio di costi e personale così caro a Sergio Marchionne.
Aci Italia: Monza nel circuito Fiat
Dietro la scalata Sias c’è proprio Marchionne. In particolare, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles N.V, vuole creare un circuito che comprenda il Mugello (già in area Fiat) e quella che era il vecchio circuito di prova Alfa Romeo ad Arese che è diventata una pista pilota e strategica per l’innovazione Fiat-Alfa. Monza-Arese-Mugello. Tre in uno per permettere a Monza di sopravvivere a fronte dei 22 milioni di euro (la pretesa di Bernie Ecclestone è scesa con uno “sconto” sulle richieste iniziali). Questo a grandi linee il progetto. Ed Imola? Non molla, vuole inserirsi nel gioco con un secondo Gran Premio, magari quello d’Europa quest’anno disputato a Baku in Azerbaigiajn o in alternativa punta ad un’alternanza con Monza nel Gran Premio d’Italia.
Aci Italia: Imola all’attacco
Per poter inserirsi nelle ultime mosse, Imola è “costretta” a fare la guerra a Monza. Mentre Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci Italia, annuncia a Torino che la Regione Lombardia ha stanziato 5 milioni di euro per quattro anni a favore del GP d’Italia a Monza, Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, va al Tribunale Amministrativo Regionale per l’esclusione di Imola. Ormai siamo allo scontro frontale fra Monza e Imola per il GP d’Italia.
Aci Italia: le date della guerra per il rinnovo del contratto
Giovedì 23, Angelo Sticchi Damiani si incontrerà con Roberto Maroni per stabilire l’entità esatta e le modalità dell’intervento del Pirellone nella vicenda. Il 24 poi è prevista la discussione per la compilazione dei calendari del circus di Formula 1 del 2017. Lo stanziamento è condizionato all’ingresso di un rappresentante della Regione Lombardia nel CDA della Sias con una quota di minoranza. Si parla di una richiesta del 25% e di una possibile offerta del 3%.
Aci Italia: la guerra giudiziaria con Monza
Imola si sente tagliata fuori dai progetti di Aci Italia e Uberto Selvatico Estense ha avuto il mandato dal Cda di Formula Imola, la società che gestisce l’Enzo e Dino Ferrari, di impugnare il provvedimento che porta la dote di 12 milioni di euro solo a Monza, senza prendere in considerazione Imola che ha già firmato una bozza di contratto che gli è stata spedita da Bernie Ecclestone. Imola non accetta più un ruolo subordinato a Monza e passa all’attacco. Uberto Selvatico Estense è stato in Azerbaijan in occasione del GP d’Europa a Baku dove ha incontrato Bernie Ecclestone. Si delinea, quindi, uno scontro frontale i cui esiti sono tutt’altro che scontati specie se si finirà in Tribunale.
Marco Pirola