Un consigliere comunale: nello stabile dove ha sede il Pd e il giornale dell’assessore, ci sono stati abusi edilizi
Abusi edilizi e politica a Macherio. Un ristorante che si è allargato con una sala da 50 posti senza le adeguate autorizzazioni. I gradini realizzati in barba alla legge sul libero accesso ai disabili. Ed ancora. Finestre e tavolati spostati in modo da cambiare gli spazi di utilizzo senza segnalazioni agli Uffici comunali creando difformità tra quanto è realmente e quanto risultai in Comune. Pensiline per motorino e biciclette che non dovrebbero esserci. Potrebbe sembrare una bega di paese, di quelle che appassionano i compaesani tutti se non ci fosse di mezzo la politica. Perché in via Vittorio Veneto 46 angolo via Primo maggio a Macherio non è un posto qualunque. E’ l’ex Casa del popolo dove ha sede la locale sezione del Partito Democratico a cui il sindaco di Macherio Maria Rosa Redaelli è iscritta e che frequenta regolarmente. Vuoi anche perché la segnalazione arriva da Giancarlo Porta, consigliere comunale di “Macherio e Bareggia nel cuore. Lo stesso che in Brianza è porta bandiera di “Fare” nuovo movimento politico di Flavio Tosi, sindaco di Verona.
ABUSI EDILIZI: LA LETTERA – “In qualità di Consigliere Comunale mi sento in dovere di porre alla sua attenzione un grave abuso edilizio ed altre difformità, (pensilina per moto e cicli) perpetrate all’interno di quella che una volta si chiamava Casa Del Popolo sita in via Vittorio Veneto 46 ang. Via Primo Maggio, a Macherio, e che ad oggi si rifà ad una Cooperativa chiamata Cooperativa Casa del Popolo. L’edificio è sede, tra l’altro, del mensile Il Paese che è socio della Cooperativa e che ha come direttore Franco Verga il quale è anche Assessore con delega all’Edilizia Privata dell’attuale Giunta. E’ inoltre sede del Partito Democratico locale, dove Lei, Signor Sindaco, ne fa organicamente parte ed è sede dell’Arci. Rispetto a quanto di mia conoscenza, il rinnovamento edilizio del locale cucina si sarebbe dovuto “fermare” alla fine del muro perimetrale della cucina stessa, lato nord, lasciando quindi inedificata la parte di proprietà verso il confine lato nord, che va dalla citata cucina sino al confine di altra proprietà. Come invece si evince dalle nr.4 fotografie in allegato, si può ben notare come in quella parte di proprietà vi sia stato aggiunto un locale di diversi metri quadri, costruito con manufatti in cemento atto ad essere usato come sala da pranzo per almeno 40/50 posti a sedere nel locale, tant’è vero che già da diverso tempo la cucina serve pranzi ai numerosi avventori della Cooperativa stessa. Altre difformità a cui accennato sopra, si riferirebbero a gradini che impedirebbero il libero movimento a carrozzelle di disabili, a spostamenti di tavolati ed ad aperture di finestre a vario titolo”. Sin qui le parole e quattro fotografie in allegato alla lettera. Dopo la missiva, datata 7 marzo, in Comune sembrano tutti tarantolati e i controlli sono in corso. Le leggi e i regolamenti sono uguali per tutti, non vorremmo che a Macherio ci fosse qualcuno più uguale degli altri. Del resto il fascino della salamella val bene qualche metro quadro in più…
Marco Pirola